Uomo politico ungherese. Partecipò alla lotta contro il Nazismo; nel 1948
venne nominato ministro degli Interni. Imprigionato e torturato per la sua
posizione favorevole a Tito, fu liberato alla morte di Stalin, reinserendosi
poi, gradualmente, nella vita politica. Nel 1956 sostituì Geroe alla
segreteria del Partito comunista. Entrato nel governo Nagy al tempo della
rivolta ungherese, ne uscì per opporsi al cedimento del primo ministro
alle forze democratiche. Costituì un nuovo governo ed assunse il
controllo del Paese dopo che la rivolta fu sedata dai Sovietici. Dopo un primo
giro di vite contro gli oppositori divenne il portavoce di una politica
relativamente liberalizzatrice, promuovendo rapporti commerciali con
l'Occidente. L'ascesa di Gorbaciov e della sua liberalizzazione a Mosca ne
segnò la fine politica: cedette nel 1988 la segreteria del Partito e
l'anno seguente fu costretto a ritirarsi a vita privata (Kapoly, Samogy 1912 -
Budapest 1989).